PIL IN ROSSO

Crescita italiana sotto zero, è allarme inflazione. Fabbri: "L'obiettivo delle banche centrali è combatterla"

'Carrello della spesa' a +10,4%

Il Pil italiano è in rosso, -0,3% nel secondo trimestre. E' l'Istat a diffondere la stima preliminare. Mentre l'Eurozona tiene, in Italia dunque crescita economica al ribasso. In controtendenza ai primi tre mesi dell'anno che hanno visto la Penisola acquisire vantaggio su Francia e Germania, e ora nuovamente scivolata agli ultimi posti della classifica europea. Frenano l’industria e anche il settore primario; e poi l’export che tradisce le attese. Neppure la "moderata crescita" dei servizi, grazie soprattutto al turismo, è bastata a controbilanciare. Il quadro allarma i consumatori e alza il livello dello scontro politico. Ma soprattutto – secondo gli analisti - aumenta l'incertezza sulle possibili nuove risorse da destinare alla manovra, che il Governo italiano contava di liberare proprio dall'andamento positivo della crescita. Il ministero dell'economia però rassicura: il dato negativo sul Pil "non influisce sulla previsione annua formulata nel Def. Questo obiettivo di crescita - spiega il MEF - è ancora pienamente alla portata”.

Di fatto – commenta Pier Paolo Fabbri, esperto economia e finanza e Presidente NT Holding srl – c'è una disomogeneità nell'andamento economico anche tra i vari Paesi che fanno parte dell'Unione europea, abbiamo visto la Germania in recessione tecnica con due trimestri negativi, ma di fatto c'è un obiettivo delle Banche Centrali che è quello di combattere l'inflazione: questa è un danno notevole che erode il potere d'acquisto dei cittadini ed erode anche i risparmi dei cittadini”.

Inflazione che rallenta e si attesta a +6% da +6,4% di giugno, tornando allo stesso livello di aprile 2022. Eppure i prezzi del cosiddetto 'carrello della spesa' continuano a registrare rialzi a due cifre, +10,4% per beni alimentari, cura della casa e della persona. Senza dimenticare i salassi del caro-benzina.

Un quadro, quello che si delinea in Italia, con quali possibili riflessi sull'economia sammarinese? “Sicuramente l'economia sammarinese è strettamente correlata con il contesto limitrofo, quindi prima di tutto l'Italia - continua Fabbri – e ovviamente l'Europa. C'è da dire che ci sono dei dati positivi: il bilancio che chiude con 2 milioni di eccedenza, un fatto assolutamente buono; abbiamo visto poi l'economia reale che cresce in maniera significativa, così come il tasso di disoccupazione ai minimi”.

Nel video l'intervista a Pier Paolo Fabbri, esperto economia e finanza e presidente NT Holding srl

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