Crescono i casi di morbillo in Italia: 1045 nel 2024, il 90% tra i non vaccinati
L'incidenza aumenta in diverse regioni con il 34,6% dei casi associati a complicanze. Il vaccino resta la principale arma di prevenzione.
Nel 2024, l’Italia ha registrato 1045 casi di morbillo, con un incremento significativo rispetto agli anni precedenti e 53 nuovi casi solo a novembre. Il 90% dei contagiati non era vaccinato, come evidenzia il bollettino Morbillo & Rosolia News curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale. Questo aumento riflette una tendenza europea già segnalata dall’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, con incidenze elevate in alcune regioni italiane.
Le regioni Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo e Liguria hanno segnalato complessivamente l'85,1% dei casi totali (889 su 1045). L’incidenza più alta è stata rilevata nella Provincia Autonoma di Bolzano (67 casi per milione), seguita dalla Sicilia (37,3/milione) e dal Lazio (35/milione). A livello nazionale, si sono registrati 17,7 casi per milione di abitanti, con la fascia 0-4 anni particolarmente colpita (79 casi per milione).
L’età media dei contagi è di 30 anni, con oltre la metà dei casi (51,7%) nella fascia 15-39 anni. I bambini sotto l’anno di età, che non possono ancora essere vaccinati, rappresentano un segmento ad alto rischio (126,9 casi per milione). Tra i contagiati con stato vaccinale noto, il 90,1% non era vaccinato, il 5,8% aveva ricevuto una dose e solo il 3,4% aveva completato il ciclo vaccinale.
Circa il 34,6% dei casi ha sviluppato complicanze, tra cui polmonite (114 casi) ed epatite/aumento delle transaminasi (156 casi). È stato segnalato anche un raro caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato. Quasi la metà dei contagiati (49,5%) ha richiesto un ricovero ospedaliero, mentre il 18,8% è ricorso al Pronto Soccorso.
Secondo Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS, il vaccino resta uno strumento sicuro ed efficace per prevenire questa malattia potenzialmente pericolosa per tutte le età.
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