La decisione era nell'aria, annunciata dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara a febbraio, proprio in coincidenza con l'approvazione in Consiglio Grande e Generale – notizia rilanciata dalla stampa italiana - dell'Istanza che chiedeva di regolare l'uso di smartphone e social network da parte dei minori.
Mentre San Marino attende la sua legge, nelle scuole d'oltreconfine la stretta sui telefonini è ora ufficiale: Valditara ha firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l'utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, fino alle medie. La precedente circolare del 2022 che ne vietava l'utilizzo faceva infatti eccezione per i casi in cui veniva autorizzato dal docente, ma il ministro sul punto è chiaro: “non credo – dice - che si faccia buona didattica con un cellulare fino alle scuole medie".
E annuncia sanzioni per chi non dovesse rispettare la norma. Plaude il Movimento Italiano Genitori, che definisce l'iniziativa “un passo avanti nella gestione di una corretta digitalizzazione nella scuola”, “l'ampia disponibilità di tecnologia va usata con responsabilità, coinvolgendo anche i genitori”, sempre più preoccupati - del resto - per l'uso improprio dei dispositivi mobili, ritenuto da molti un'emergenza educativa e sociale, che spesso sfocia in dipendenza.
La tecnologia rischia di far dimenticare l'utilizzo della penna e della matita, con perdita della capacità di scrivere. Per questo Valditara ha anche annunciato un ritorno al diario cartaceo per i compiti a casa. Scelta giusta od operazione nostalgia? I giudizi si dividono, tra chi la ritiene una scelta lodevole e chi teme che si anteponga, nella scuola, la sostanza alla forma.