Dalla gogna all'assoluzione, l'ex sindaco Uggetti: “È stata durissima”
“La moralità in politica conta più delle sentenze". Questo il commento del senatore del M5s Danilo Toninelli, sulle pagine de Il Foglio, sulla sentenza che ha assolto con formula piena Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi accusato di turbativa d'asta per il cosiddetto "caso piscine". I 5stelle, a partire da Beppe Grillo, avevano attaccato pesantemente il sindaco. "Din don! Comunicazione di servizio: l’#arrestatoPD di oggi è il Sindaco di Lodi. A quanti siamo arrivati?", aveva twittato Paola Taverna, ora vicepresidente del Senato.
Era il 3 maggio 2016 quando il sindaco Uggetti venne arrestato, passando 10 giorni in carcere e 25 ai domiciliari. Nell'agosto dello stesso anno fu costretto a dimettersi e furono indette nuove elezioni (vinte dal candidato della Lega). Secondo la testimonianza di una dipendente comunale, Uggetti avrebbe favorito una società partecipata del Comune nell’assegnazione di un bando di gara relativo alla gestione di due piscine. Dopo cinque anni l'ex sindaco Pd è stato assolto dalla Corte d’Appello di Milano perché "il fatto non sussiste". E alla lettura della sentenza è scoppiato in lacrime.
[Banner_Google_ADS]
Luigi Di Maio all’epoca andò di persona a Lodi e dal palco chiese le dimissioni. E Uggetti, intervistato dal Corriere della Sera, ricorda quei momenti, prendendosela con “questo clima d'odio che non ci porta da nessuna parte”. “Salvini fu più furbo – sottolinea -: voleva venire anche lui, poi capì che qualcosa non quadrava e al suo posto venne Calderoli”. Il suo partito invece fu piuttosto freddo: “Lorenzo Guerini parlò di me una sola volta, disse che ero perbene. Abbiamo temperamenti diversi, io avrei fatto diversamente”.
Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, attacca anche la stampa: "Cinque anni fa è stato sbattuto in prima pagina, ora sui giornali non c'è nulla. Noi lo sappiamo che è una persona perbene", ha detto su La7. Per il numero uno dei sindaci italiani “quello che è accaduto non glielo restituisce nessuno” e “per la stragrande maggioranza delle persone che seguirono la vicenda resterà un malfattore, quando invece è una persona invece perbene”, ha spiegato. Anche se oggi ne scrive, Mattia Feltri, nel suo “Buongiorno” su La Stampa: “Fino a quando – chiosa – saremo disposti a sopportare che il sospetto di un qualsiasi pm valga, sempre e comunque, più del fondamento della democrazia?”. La risposta gliela dà, indirettamente, lo stesso Uggetti: “Quando avevo vent'anni facevo il tifo per Mani pulite. Poi però vidi a Lodi gli otto anni di processo che subì Aurelio Ferrari, il sindaco galantuomo. Dovevo capirlo lì – conclude l'ex sindaco sul CorSera – che qualcosa non funzionava”.
[Banner_Google_ADS]