Dalla vergogna dei Sassi a Capitale europea della Cultura 2019: il riscatto di Matera
Da vergogna nazionale, così venivano chiamati i Sassi di Matera quando venivano abitati, a patrimonio mondiale dell'umanità Unesco prima, e ora a Capitale europea della Cultura 2019. Un cambiamento radicale per uno dei luoghi considerati oggi tra i più particolari e suggestivi d'Italia.
Il panorama è spettacolare, di notte addirittura magico, ma dietro tanto fascino c'è una storia di arretratezza e povertà, così tipiche del sud Italia. Fu Carlo Levi, mandato al confino dal fascismo in Basilicata per 18 mesi, a denunciare il caso Matera: nei sassi 17mila persone vivevano dentro spelonche, in condizioni di miseria e scarsa igiene, con una mortalità infantile oltre il 40%. Nel 1952 De Gasperi impose lo sfollamento e il trasferimento nei rioni periferici.
I Sassi oggi sono molto diversi da quando erano abitati: per lo più strutture di lusso, ristoranti, e pochi facoltosi abitanti. Matera però si prepara ad accogliere 700mila presenze, queste le previsioni, nel 2019 quando sarà Capitale europea della Cultura. Ma quella di Matera è da sempre una storia di riscatto, come dimostra anche l'interesse suscitato tra gli intellettuali.
Francesca Biliotti
Nel video le interviste a Angelo Fontana, guida turistica, e a Paolo Verri, direttore Fondazione Matera 2019