CRONACA

Dieci carabinieri intossicati in mensa, interviene sindacato a Faenza

L'Nsc ha interessato il comando regionale dell'Arma

Dieci carabinieri intossicati in mensa, interviene sindacato a Faenza.

Il segretario generale dell'Nsc-Nuovo sindaco Carabinieri dell'Emilia-Romagna Giovanni Morgese - su delega della segreteria ha interessato il comandante regionale della Legione Carabinieri per conoscere numericamente le contestazioni per inadempienze elevate nei confronti della ditta appaltatrice del servizio mensa e le relative sanzioni comminate in relazione a un possibile caso di intossicazione di militari avvenuto nei giorni scorsi. Ovvero una decina di Carabinieri della Compagnia di Faenza, nel Ravennate, verosimilmente colpiti da una intossicazione gastrointestinale, per fortuna senza gravi conseguenze, dopo un pasto in caserma. A salvarsi, solo quelli che erano in ferie o fuori per interventi. Il problema delle mense - si legge in una nota dell'Nsc - sembrerebbe avere assunto connotati di patologica inefficienza in alcune aree a completo discapito del benessere e della funzionalità dell'Arma territoriale.

La ditta appaltatrice - prosegue la nota - risulterebbe priva di adeguato personale, interscambiabile per garantire un turn over alle cuoche. E a Faenza "la soluzione extra contrattuale proposta e attuata dalla ditta, è risultata, nel caso della intossicazione alimentare dei 10 carabinieri, a dir poco fallimentare. Davvero il ministero può pensare che un ristoratore possa garantire pasti di qualità al prezzo di 6 euro procapite?". Nonostante ciò," parrebbe che durante il periodo critico dell'alluvione, vista la mancanza di rifornimenti per la cucina della mensa dei carabinieri di Faenza, qualcuno abbia autorizzato la produzione dei pasti a un noto ristorante faentino". Ciò potrebbe avere spinto la ditta, "senza alcun accordo con l'Arma, a servirsi del noto ristorante ogni qualvolta venisse meno la presenza della cuoca". Inoltre "il ristorante risulterebbe, a seguito di verifiche degli organi preposti, a tutt'oggi chiuso". Alla luce di tutto ciò, l'Nsc ha anche chiesto di interessare il ministero degli Interni e della Difesa "per rivedere l'attuale anacronistica cifra dedicata al pasto del Carabiniere".

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