“Disuguaglianze, clima, lavoro”, il primo discorso di Elly Schlein da segretaria Pd
"Estirpiamo cacicchi e capibastone". "Basta liti interne, Bonaccini sia presidente. Con altre opposizioni terreni comuni"
Elly Schlein è ufficialmente nuova segretaria del Pd. Il sì dell'assemblea è arrivato all'unanimità. "Care tutte e cari tutti, grazie. Il primo ringraziamento va a chi si è impegnato per farci svolgere questo straordinario esercizio di democrazia, che unico partito in Italia svolgiamo, il congresso, le primarie", ha detto Schlein. "Un ringraziamento a tutti coloro che sono andati a votare, più di un milione. Ce l'abbiamo fatta". "Non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari. Su questo dovremo lavorare tanto insieme, ne va della credibilità del Pd, su cui non sono disposta a cedere di un millimetro", ha detto la segretaria del Pd.
“È cambiato clima dopo le primarie. Molti si auguravano il nostro fallimento e invece siamo più forti di prima. Questa per noi sarà una nuova primavera”, ha detto Schlein. Poi la sfida rivolta al governo e a Giorgia Meloni: “Abbiamo bisogno di porre fine alle conflittualità interne che ci sottraggono energie preziose a costruire l’alternativa alle destre che governano questo Paese e che sono le peggiori d’Europa”, ha detto Schlein dal palco. Perché questo accada, la nuova segretaria del Pd ha offerto la sua ricetta per il rilancio del partito: ripartire da quei territori e da quelle fasce sociali con cui i dem hanno perso sintonia. “La nostra risposta è chiara: vogliamo essere al fianco dell’Italia che fa più fatica. Affinché possa rialzare la testa, darsi strumenti di emancipazione e riscatto”, ha aggiunto Schlein.
La neo segretaria dei dem ha poi rivendicato i risultati degli ultimi giorni, che hanno portato a 10mila nuove tessere di partito solo nell’ultima settimana. Poi un segnale a Movimento 5 Stelle e Terzo Polo: “Dobbiamo cercare di dialogare con le altre forze di opposizione. Ci sono terreni comuni e abbiamo la responsabilità di esplorarli insieme”, sottolineando al contempo di voler essere la segretaria “di tutte e tutti, anche di chi non mi ha sostenuta, questo il mio impegno”. Da qui la proposta – già anticipata – di nominare il candidato sconfitto delle primarie, Stefano Bonaccini, come nuovo presidente di partito.
Fra le priorità su cui incalzare il governo: la difesa della sanità pubblica e l’introduzione di un salario minimo. Tra quelle della sua segreteria, Schlein cita le politiche abitative per il diritto alla casa, il sostegno per la cura della salute mentale e la giustizia climatica. Sul fronte del lavoro, promette un contrasto alla precarietà e allo sfruttamento. Una ricetta che Schlein riassume con tre parole: “Disuguaglianze, clima, lavoro”.
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