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Draghi insiste, la scuola resta aperta: "Non ha senso chiuderla senza toccare tutto il resto"

Il presidente del Consiglio ha spiegato le logiche dell'ultimo decreto: "Siamo in questa situazione perché c'è chi non si è vaccinato"

di Francesca Biliotti
10 gen 2022
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti

Il presidente del Consiglio Draghi ha voluto spiegare in prima persona le ragioni delle ultime decisioni varate col più recente decreto che introduce l'obbligo vaccinale. La situazione è diversa da quella dello scorso anno, ripete il presidente Draghi, grazie all'oltre 80% di persone che si sono vaccinate, e il 40% che ha già fatto anche la terza dose. E' una piccola minoranza, quella dei non vaccinati, che pure occupa i due terzi delle terapie intensive, ribadisce anche il ministro della Salute Speranza che mostra un esplicativo grafico a tal proposito. Ecco come si spiega la decisione di obbligare al vaccino gli over 50: sono le persone che a non vaccinarsi rischiano di più. Inoltre la scuola: deve restare aperta in presenza, insiste Draghi. Per il ministro dell'Istruzione Bianchi c'è appena uno 0,72% di docenti che non si è vaccinato, al momento il 6% sul totale è assente per Covid, gli studenti sono al 4%. “La Dad – conclude Draghi – crea disuguaglianze tra studenti e tra nord e sud, che si rifletteranno su tutta la loro vita lavorativa, va usata solo in caso di emergenze drammatiche”.



 Il vaccino contro Omicron sarà pronto a marzo, annuncia Pfizer, mentre l'Ema ha iniziato a valutare l'immissione in commercio del medicinale antivirale orale Paxlovid. E' di oltre 101mila l'incremento (101.762), dovuto al consueto minor numero di tamponi della domenica; 223 i decessi e quasi 700 (693) i ricoveri, che superano i 16mila (+11 terapie intensive). In Emilia Romagna oltre 14mila nuovi casi (14.194), con 16 decessi, di cui uno anche in provincia di Rimini (una donna di 78 anni) e dove i casi in più sono quasi 1700 (1.677); oltre duemila ormai i ricoveri ordinari, 114 in più (2.043 totali). A tal proposito interviene l'assessore alla Salute Raffaele Donini per sottolineare come nelle ultime settimane ci sia stata una “progressione rilevantissima dell'incidenza, passata da 500 casi ogni centomila abitanti a quasi 2.000. Un conto – ha aggiunto – è far fronte a una quota di ricoveri dell'1,5% di poche centinaia di casi, un altro è l'1,5% di un denominatore in costante e veloce ascesa, che determina un numero di ospedalizzazioni che rischia di mettere in difficoltà le nostre strutture ospedaliere”. Resta costante, peraltro, il 75% di terapie intensive che riguarda persone non vaccinate.




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