È morto Giampaolo Pansa: questa sera alle 20.00 puntata speciale di 'Italiani di Carta' su Rtv
“Un intellettuale dai caratteri assolutamente originali. Il suo talento, la sua autonomia di giudizio ne hanno fatto un protagonista indiscusso del giornalismo contemporaneo, con la sua libertà di espressione e di critica, la sua raffinata interpretazione dei fatti e delle loro ragioni più profonde". Nel pensiero del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella si concentra l'essenza di ciò che Giampaolo Pansa era e che lascia.
Nato il 1° ottobre del 1935 a Casale Monferrato, esordì a 26 anni alla Stampa, frequentando poi, via via, le redazioni delle testate più importanti: dal Giorno, al Corriere della Sera, da Repubblica (di cui è stato vicedirettore) al Messaggero, dall'Espresso a Epoca, fino a Panorama. Pansa ha raccontato con acume la società e la politica italiana, mettendo alla berlina i vizi della classe dirigente e soprattutto proponendo un punto di vista controcorrente, sempre in grado di stimolare il dibattito e la riflessione. “Essere un rompiscatole è meglio che fare finta di niente” - soleva dire. Sempre contro, dunque, e tutto ciò scriveva andava in questa direzione. La cifra distintiva di un modo di intendere il giornalismo; l'autonomia di giudizio senza se e senza ma.
Cronista di razza, un Maestro di cui tutti ricordano l'attacco dell'articolo sul disastro del Vajont, “Scrivo da un paese che non esiste più”, incipit che ha fatto scuola. Gli scoop, tanti. E poi i suoi libri sui crimini dei partigiani che gli costarono da parte della sinistra l’accusa di revisionismo. Sferzante e imprevedibile, “concentrava in sé tutto il bene e il male di un mestiere che si sta inesorabilmente rovinando, la velocità di scrittura, la fantasia delle citazioni, la memoria e l’ amore per la battuta”, così lo ricorda Francesco Merlo, editorialista di Repubblica. Questa sera su San Marino Rtv alle 20.00 riproporremo, in omaggio a Pansa, la puntata di Italiani di Carta a lui dedicata. In studio Paolo Mieli e Valentina Antonioli.