PIANO CASA

Emergenza abitativa a Rimini: oltre mille richieste di sfratto, 113 quelli eseguiti

Per la Cgil la riduzione dell’offerta di alloggi destinati ad affitti a lungo termine va arginata con politiche pubbliche a tutti i livelli

Emergenza abitativa a Rimini: oltre mille richieste di sfratto, 113 quelli eseguiti.

L'aumento degli affitti brevi ha aggravato l'emergenza abitativa nella provincia di Rimini dove, secondo i dati della Cgil, sono del tutto insufficienti gli alloggi pubblici disponibili. Questo fenomeno, favorito da una fiscalità vantaggiosa per gli affitti turistici – spiega il sindacato –, ha portato a una significativa riduzione delle abitazioni disponibili per la locazione residenziale, contribuendo così all'espulsione di molti residenti dalle città. A Rimini il fenomeno 'morosità' resta grave, con 1.009 richieste di esecuzione di sfratti, mentre sono 113 quelli effettivamente eseguiti.

La Cgil Rimini fornisce alcune proposte:
1. Rifinanziare il Fondo nazionale di sostegno per l’affitto e il Fondo per la morosità incolpevole per alleviare il peso degli affitti sulle famiglie in difficoltà. Questi fondi dovrebbero essere incrementati fino a raggiungere almeno 900 milioni di euro, per garantire un supporto adeguato.
2. Aumentare l’offerta di edilizia residenziale pubblica con un programma pluriennale mirato all'incremento del patrimonio ERP di almeno 600.000 unità. Questo programma potrebbe includere la riqualificazione di edifici dismessi e il loro reinserimento nel circuito abitativo, soprattutto nelle aree urbane più colpite dalla crisi.
3. Regolamentare gli affitti brevi imponendo limiti e tassazioni più adeguate, per disincentivare la conversione delle abitazioni a scopi esclusivamente turistici e favorire così le locazioni residenziali a lungo termine.
4. Definire un Piano Casa, anche a livello locale, che tenga conto delle esigenze specifiche di un territorio dove l’urbanizzazione e la pressione turistica rendono urgente una riforma del mercato immobiliare, che non può che passare attraverso l’immissione nel mercato stesso di grosse quantità di immobili pubblici o a canone calmierato.

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