Emergenza carceri: in crescita suicidi, aggressioni e proteste
Negli istituti un indice di sovraffollamento del 130%. Domani manifestazioni in tutta Italia
Suicidi, aggressioni e proteste. Le carceri italiane sono ormai un girone dell'inferno con un indice di sovraffollamento del 130%. 43 i suicidi solo nel 2024, rispetto ad i 28 dello stesso periodo dello scorso anno. In aumento risultato anche i tentati suicidi (877 contro 821), le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (881 contro 688), le manifestazioni di protesta collettive (599 contro 440), i ferimenti (286 contro 264) e le colluttazioni (2.203 contro 2.055). Lo certificano i numeri aggiornati degli istituti di pena consultati dall'Agenzia Ansa. Si tratta di "numeri pazzeschi, indegni di un Paese civile", hanno denunciato i sindacati carcerari.
Nel fine settimana si sono verificati, in particolare, 4 suicidi; in due casi si tratta di persone che avrebbero concluso la loro pena nel 2026. I detenuti, ha segnalato il segretario del Sappe, Donato Capece, "sono vittime innocenti di un disagio individuale a cui non si riesce a fare fronte nonostante gli sforzi e l'impegno degli operatori, in primis le donne e gli uomini della polizia penitenziaria che il carcere lo vivono nelle sezioni detentive". Secondo il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino de Fazio, "si notano due grandi essenti, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il governo Meloni. Suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, traffici illeciti, ma cos'altro deve accadere affinché l'esecutivo prenda atto dell'emergenza in essere e vari misure consequenziali?".
"E' allarme nazionale" dichiarano i Garanti dei detenuti "Troppi silenzi, in particolare della politica" rincarano e hanno indetto domani manifestazioni in tutta Italia per "misure immediate, urgenti e concrete". Per i Garanti è fondamentale far sì che il carcere smetta di essere un luogo di "desertificazione affettiva". Tre mesi fa l'appello, dello stesso tenore, del Presidente Mattarella.
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