AMBIENTE

Emergenza clima: l'appennino "suda" e gli impianti restano chiusi

Anche sul Monte Carpegna l'assenza della neve non consente ancora l'apertura degli impianti sciistici. Attesa una svolta a partire dalla prossima settimana

Poca neve o quasi del tutto assente con temperature mai sotto lo zero anche a 1.500 metri. Gli appennini sudano e di conseguenza gli impianti sciistici restano chiusi con una ricaduta importante sull'economia di numerose località. Una situazione pesante oggetto di un tavolo organizzato dal Ministro del Turismo italiano Daniela Santanchè con le regioni e le categorie di settore. I danni "diretti" delle attività legate alla montagna, secondo le prime stime, superano già i 50 milioni di euro ma potrebbero addirittura triplicare se verranno considerati anche i danni indiretti e l'indotto, specifica il presidente della Toscana Eugenio Giani che, assieme agli altri governatori italiani chiede un piano urgente per gli Appennini.

Anche sugli impianti sciistici Eremo di Monte Carpegna la situazione non cambia. Tutti gli impianti di risalita restano chiusi così come i cannoni spara neve impossibilitati a funzionare a causa della totale assenza di neve e temperature sopra la media. Quella che si sta vivendo è una "situazione è drammatica, perché il contraccolpo di questa mancata apertura è stato durissimo su tutte le imprese della filiera, afferma il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Non resta che aspettare la sospirata ed attesa svolta verso le temperature invernali che secondo le previsioni meteo dovrebbe arrivare dalla fine della prossima settimana.

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