Emilia-Romagna, spreco Alimentare: recuperati prodotti per 22 milioni

In controtendenza sul dato nazionale, in Emilia-Romagna aumentano la percezione dello spreco e l'attenzione al fenomeno. Non mancano i dati in negativo: da Piacenza a Rimini, si gettano soprattutto verdura e frutta fresca - un quinto in più rispetto al dato nazionale. Le evidenze vengono dal Rapporto Waste Watcher 2018 dell'Osservatorio Last Minute Market che rende la cattiva gestione del cibo, nelle cifre, misurate dal progetto “Reduce – Spreco Zero” del Ministero Ambiente e Università di Bologna: gettati nella spazzatura 36 kg all’anno di alimenti a testa. Il 35% potrebbe invece essere recuperato e redistribuito. Proprio su questo fronte, risultati virtuosi: in 10 anni, recuperati alimenti per 22 milioni di euro, 113 donatori per 132 enti beneficiari diretti, 52 i Comuni coinvolti. Oltre 5,5 mila tonnellate di cibo, più di 300 mila pasti, 851 mila farmaci e oltre 13mila libri, sono stati così salvati dal cestino.

Un fatto innanzitutto culturale: “La responsabilità nei consumi va di pari passo con una cittadinanza consapevole e rispettosa - afferma l’assessore Andrea Corsini-. Va coltivata la sensibilizzazione, sociale e sugli stili di vita: dall’educazione nelle scuole, al monitoraggio nella grande distribuzione, lo sviluppo di una vera e propria cultura di riduzione dello spreco alimentare”.

“Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo- spiega Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market - I paradossi del cibo sono evidenti: 815 milioni di individui sulla terra soffrono la fame, mentre una persona su 8 soffre di obesità” - dice, annunciando campagne di sensibilizzazione sullo “spreco zero” per festeggiare i 20 anni di Last Minute Market.

AS

Nel video, l'intervista all'assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini

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