Emilia-Romagna verso le elezioni comunali, sfida in cinque capoluoghi
Sfida in cinque capoluoghi, a sinistra campo larghissimo.
Sarà grazie all'aria delle elezioni regionali che in autunno riporteranno tutta l'Emilia-Romagna al voto per la scelta del successore di Bonaccini, ma nelle città principali al voto alle comunali dell'8 e del 9 giugno non si registrano particolari crepe nelle coalizioni. A parte qualche piccolo distinguo, a Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì e Cesena la sfida sarà fra un centrosinistra in versione campo larghissimo e un centrodestra compatto come non mai, tanto che ci sono buone possibilità che tutte le partite possano chiudersi già al primo turno, senza ricorrere al ballottaggio.
Il centrosinistra in versione extralarge, da Italia Viva ad Avs passando per il M5s (quello che il Pd vuol costruire anche per le regionali) cerca di difendere i feudi Modena e Reggio Emilia con due candidati nuovi di zecca, entrambi senza tessera: Massimo Mezzetti e Marco Massari. Contro di loro Luca Negrini (Fdi) a Modena e Giovanni Tarquini (civico) a Reggio Emilia. Tenta il bis a Cesena il Pd Enzo Lattuca (sostenuto da Azione, ma non da Italia Viva), al quale il centrodestra oppone Marco Casali. Il centrodestra difende invece due piazze.
A Ferrara il leghista Alan Fabbri, sindaco uscente, se la vedrà con l'avvocato dei casi Cucchi e Aldrovandi Fabio Anselmo, mentre a Forlì Gian Luca Zattini (civico) tenta il bis contro Graziano Rinaldini del Pd.
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