Esposto contro veggente Trevignano, lacrime statua Madonna erano di sangue animale
Investigatore privato: 'Fatte analisi'. Atti a pm Civitavecchia. Ora la veggente non è più disponibile ad incontri
Un esposto ai carabinieri di Trevignano contro Gisella Cardia, ovvero al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, la sedicente veggente custode della statua di una madonna che lacrima. Lo ha consegnato un investigatore privato: l'atto, che contiene accuse contro Cardia, sarà poi trasmesso alla Procura di Civitavecchia che deciderà se aprire un fascicolo. Lo stesso investigatore privato, secondo quanto riferito da organi di stampa, asserisce che dopo alcune analisi sarebbe stato appurato che la lacrime sarebbero compatibili con sangue di maiale. Sul caso della madonna di Trevignano la diocesi di Civita Castellana ha istituito una commissione per effettuare "un'indagine previa, finalizzata ad approfondire l'eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano". Ogni 3 del mese nella cittadina laziale si radunano diverse persone per presunte apparizioni della Madonna. I presunti veggenti hanno anche aperto un sito e costituito un'associazione. Lo riporta l'ANSA.
"Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi": è quanto si legge sul sito dedicato. L'avviso confermerebbe la circostanza che la presunta veggente abbia lasciato la località laziale per andare all'estero, come trapela in queste ore. La commissione diocesana, che deve riferire al vescovo Marco Salvi, al quale spetta una eventuale pronuncia, non ha tempi brevi e al momento si sarebbe riunita solo una volta. È composta da membri non appartenenti alla diocesi, anche per garantire una maggiore indipendenza nel giudizio. Ci sono un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista, ai quali potrebbe aggiungersi "anche un esorcista per capire se nei messaggi di Gisella non si nasconda l'influenza del maligno", riferisce David Murgia, membro dell'Osservatorio sui fenomeni mistici della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Ci sono poi medici legali, esperti di economia e anche di trucchi scenici. Se verrà confermato però che la veggente sia andata all'estero e che non sarà presente a futuri incontri mistici, l'oggetto della indagine diocesana di fatto decade da solo. Diverso è invece il discorso degli accertamenti in procura dopo l'esposto ai carabinieri consegnato dall'investigatore privato. Sul sito dell'associazione costituita l'anno scorso dalla presunta veggente permangono tutte le indicazioni per fare donazioni.
La testata giornalistica online Open, riporta che un fedele ha donato 123mila euro alla veggente: "Ho dato in tutto 123mila euro tutto con bonifici per fare degli acquisti: le panche, la recinzione, una macchina e tante altre cose. Di questi, 30mila euro li ho dati al marito per sostenere le spese della logistica. Quando ho scoperto che qualcosa non andava mi sono allontanato. Se il vescovo dirà che le apparizioni erano false, a quel punto, visto che Gisella sapeva che erano tutte menzogne, mi rivolgerò a un giudice per riavere le cose che ho comprato. Non denuncerò lei, ma l’associazione. Non mi sento vittima di una truffa, ma qualcosa di peggio. Sono stati feriti i miei sentimenti più profondi, in una fase difficile della mia vita".
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