Al via l'Election day targato Europa in Slovacchia, Malta e Lettonia: oltre all'Italia, che ha aperto i seggi oggi dalle 15 fino alle 23 e domani dalle 7 alle 23. Sono questi i Paesi nei quali continua la maratona elettorale che domani raggiunge il culmine con 20 Stati che aprono le urne. Un grande scrutinio democratico, che coinvolge oltre 51 milioni di cittadini.
In Slovacchia si vota nel segno del premier Robert Fico, dopo l'attentato che lo ha gravemente ferito. Il suo partito, Smer, potrebbe replicare il successo delle recenti politiche confermando una maggioranza di stampo populista, anti-europeista, poco incline al sostegno militare all'Ucraina e alle sanzioni anti-russe. A Malta, uno dei 4 Paesi Ue in cui possono votare anche gli over 16, corre la presidente del Parlamento europeo uscente Roberta Metsola, che nel suo Paese con il partito Nazionalista (membro del Ppe) è però all'opposizione. In Lettonia, le elezioni sono segnate dalla guerra nella vicinissima Ucraina. Il partito di governo, Nuova Unità, siede nelle fila del Ppe e ha tra i suoi candidati il vice presidente della Commissione Ue con delega agli Affari Economici Valdis Dombrovskis. A seguire cercano spazio i Socialisti guidati da Nils Usakovs. La Lettonia, come anche l'Estonia, è segnata dal tema della minoranza russa, alla quale il governo non ha dato diritto di voto se non per le elezioni locali. Si tratta del 9% della popolazione, pari a circa 175mila persone.
Il voto serve ad eleggere i 720 eurodeputati che comporranno l’Aula nella prossima legislatura, dei quali poco più del 10%, 76, spettano all’Italia dove la campagna elettorale è stata caratterizzata dalle tensioni, soprattutto nel centrodestra, sui temi caldi dell'Ucraina e delle future alleanze a Bruxelles. L'ondata sovranista sfida l'asse UE ma a scrutini finiti, nel vecchio continente, dagli analisti non è prevista un’“ondata” di destra, anche se diversi partiti erano dati in crescita nei sondaggi.
Se guardiamo al futuro, per l’elezione in autunno della presidenza della Commissione europea, per la quale serve la maggioranza assoluta degli europarlamentari, cioè 361 voti, non ci sono alternative, secondo tutti i sondaggi, a una riedizione della maggioranza che ha eletto Ursula von der Leyen (che si è ricandidata come presidente della Commissione per il Ppe), cioè con i voti di Ppe, del gruppo dei Socialisti e Democratici e di quello dei Liberali (Renew).
Il dibattito che infiamma le elezioni europee ha come tema centrale l’opportunità o meno che l’Unione Europea diventi sempre più integrata. Tante sono le questioni calde: dalla difesa comune, alla capacità di competere con le altre grandi potenze economiche, alla riforma dei trattati europei. Attualmente, ad esempio, l’Europa è molto indietro nel campo delle tecnologie di ultima generazione come l’intelligenza artificiale, o le telecomunicazioni.
Intanto resterà in carcere fino al 20 giugno il 39enne che ieri ha aggredito la premier della Danimarca in una piazza nel centro di Copenaghen. La premier aveva appena incontrato Christel Schaldemose, candidata dei socialdemocratici alle elezioni europee. Immediata la solidarietà dai vertici Ue.