RIMINI

Falsi green pass a pagamento, si allarga l'inchiesta su altri medici no vax

Falsi green pass a pagamento, si allarga l'inchiesta su altri medici no vax.

Giovedì 7 aprile è venuto alla ribalta della cronaca il caso del medico di base e odontoiatra Roberto Bonato, 58 anni, che accettava dai suoi pazienti novax 250 euro per non inoculare loro il vaccino contro il Covid-19 e allo stesso tempo far avere la certificazione verde. Agli amici, invece, faceva lo sconto e chiedeva 100 euro. Il medico sosteneva che "Il Covid è una semplice influenza". Da due giorni Bonato si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e falso ideologico e non è un caso isolato: il Resto del Carlino fa emergere che l'inchiesta si allarga nel territorio riminese. Come riporta infatti il quotidiano, "Sono dieci gli indagati nella provincia di Rimini, tra loro anche due farmacisti già sospesi". Se si includono anche i pazienti di altre zone, la platea degli indagati si allarga a 27 individui.

"I diretti interessati saranno sentiti dalla commissione e a quel punto saranno valutati eventuali provvedimenti" dice il presidente dell'ordine dei farmacisti Giulio Mignani, citato dal Carlino, "questo non appena la Procura ci avrà comunicato i nomi dei nostri associati coinvolti". Oltre a farmacisti, sono coinvolti nella vicenda anche fisioterapisti e ginecologi. I pazienti che ambivano ai falsi green pass, venivano anche dalla Campania e dalla Lombardia, oltre che dal territorio locale e dalle Marche. Riguardo a Bonato, l'Ausl ha interrotto la convenzione in auge e da ieri i suoi ambulatori a San Giovanni e a Cattolica sono stati chiusi.

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