Finge di ordinare una pizza al 113, un agente raccoglie la sua richiesta di aiuto

Finge di ordinare una pizza al 113, un agente raccoglie la sua richiesta di aiuto.

Finge di ordinare una pizza, in realtà il numero che aveva composto sul telefono era quello della Polizia. Dall'altra parte un giovane agente che ha raccolto la sua richiesta di aiuto. La notizia accaduta nel torinese, è rimbalzata sulle prime pagine nazionali, ha fatto il giro del web. Perché questa è una storia a lieto fine, per la prontezza di spirito della giovane sudamericana, vittima insieme al figlio delle violenze del compagno e la sensibilità e professionalità dell'agente all'altro capo del filo. Proprio lui, Vincenzo Tripodi, ha capito che nella strana richiesta di una pizza baby al 113 si celava altro: “La signora era molto agitata, quasi in lacrime e ho capito che non si trattava di un errore”.

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Da li un colloquio fatto di 'si' e 'no' alle domande se fosse in pericolo. “La mia preoccupazione – prosegue l'agente, appena 27 enne - è stata quella di avere la conferma dell’indirizzo e del piano per comunicarlo immediatamente a una pattuglia”. Ma per una pizza consegnata, altre non sono mai arrivate, per omertà, paura, per i "poi gli passa" per l'indifferenza di chi sa.

E' il silenzio di tutto il resto, dietro la notorietà di questo caso, a rimarcare la gravità della situazione e la necessità di squarciare il velo. Le Forze dell'Ordine, intanto, sempre più formate per contrastare e riconoscere il fenomeno della violenza di genere anche dietro una 'pizza'. 


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