Fioramonti dopo le dimissioni criticato dai vertici M5S, "attacchi che mi stupiscono"
Dopo le dimissioni, Lorenzo Fioramonti viene attaccato dai vertici del M5S per la sua decisione, con in testa Fabiana Dadone. "Trovo stucchevole - scrive il ministro della Pa su facebook - che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche. Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso). La coerenza è per lo più un pregio, ma a volte rischia di sconfinare nella sterile testimonianza che, peraltro, si addice poco a chi occupa posizioni di responsabilità".
"Non dovrebbe stupire - scrive oggi Fioramonti riferendosi a Renzi e Italia Viva- che giungano critiche da partiti i cui leader avevano promesso di abbandonare la politica in caso di sconfitta elettorale, ma sono ancora saldamente al loro posto". '"Quello che mi stupisce - prosegue - è che tante voci della leadership del M5s mi stiano attaccando per aver fatto solo ciò che ho sempre detto. Mi sarei aspettato il contrario, invece di chiedermi di far finta di niente, come hanno sempre fatto i politici italiani'.
Fioramonti replica anche a chi lo accusa, sui social, di essere tra i più in ritardo nel M5s con le 'restituzioni' dello stipendio di parlamentare, parlando di "sistema farraginoso e poco trasparente di rendicontazione". "Non potevano mancare le solite polemiche sui rimborsi - scrive - Dopo aver restituito puntualmente per un anno, come altri colleghi, ho continuato a versare nel conto del Bilancio dello Stato e le mie ultime restituzioni saranno donate sul conto del Tecnopolo Mediterraneo".