E' stata firmata ieri sera dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, l'ordinanza che stanzia 400 milioni ai Comuni per distribuire aiuti alimentari a chi ne ha bisogno. Il testo finale conferma che il contributo per ciascun comune non possa essere inferiore a 600 euro. L'80% del totale, 320 milioni, viene ripartito tra le amministrazioni in base alla popolazione, mentre il 20%, 80 milioni, viene distribuito in base alla differenza tra il reddito pro capite e il reddito medio nazionale.
"Servirà ben altro, ma è un fatto positivo avere qualche risorsa in più", ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini . Secondo me vanno esclusi quelli che già riscuotono il reddito di cittadinanza, perché hanno già un aiuto dallo stato".
Nelle file dell'Anci c'è apprezzamento per la centralità assegnata ai sindaci, ma anche tanta preoccupazione per la gestione concreta dell'erogazione delle risorse sui territori. Il vicepresidente Roberto Pella giudica appena sufficienti i 400 milioni stanziati per cibo e buoni spesa e chiede di stanziare un miliardo. Sul disagio economico poi insiste anche l'allarme della Commissione Antimafia, che parla di un combinato disposto "su cui le mafie sono pronte ad approfittare". "Quattrocento milioni possano bastare soltanto fino alla prima metà di aprile, bisogna pensare invece ai mesi che verranno, e la cifra di 1 miliardo può essere una prima risposta efficace per gli 8mila comuni italiani", spiega Pella.
I Comuni chiedono di più, mentre il ministro Patuanelli replica: "E' solo il primo pezzo". "I 400 milioni erano immediatamente disponibili. E' chiaro che non potrà esaurirsi qui, è solo il primo pezzo. Non possiamo pensare di esaudire le esigenze dei cittadini che non possono comprarsi un pezzo di pane" ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico. Il governo sta lavorando anche ad altro, ha aggiunto, "dobbiamo aspettare il provvedimento che faremo ad aprile".