"Folgorazioni figurative": Bologna celebra Pasolini con una mostra-viaggio tra dipinti e cinema

All'interno della mostra, la proiezione di un'intervista inedita al regista, realizzata negli anni'60 e digitalizzata

Parte tutto dalla pittura che Pier Paolo Pasolini iniziò ad amare tra i banchi dell’Università di Bologna negli anni ’40. Capolavori dell’arte medievale e rinascimentale che rivivono nelle successive opere cinematografiche.

Il Capoluogo dell’Emilia-Romagna omaggia Pasolini, nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della nascita, con la mostra “Folgorazioni Figurative”: aperta al pubblico dal 1 marzo al 16 ottobre. Una novità nella novità: scatti, filmati e riproduzioni di opere pittoriche si susseguono nei locali del sottopasso di Piazza Re Enzo ora riconvertito in spazio culturale.

Una figura fondamentale per il regista è Roberto Longhi, storico dell’arte e accademico che insegnò a Pasolini a leggere i dipinti nel ’41, proprio a Bologna. Nell’esposizione - curata dalla Cineteca, insieme al docente di Letteratura italiana Marco Antonio Bazzocchi e a Roberto Chiesi, responsabile del Centro studi Pier Paolo Pasolini - riprende vita un’intervista inedita realizzata a New York negli anni '60, riscoperta e digitalizzata.

Nel servizio, le intervista a Gian Luca Farinelli (direttore Cineteca di Bologna), Matteo Lepore (sindaco di Bologna) e Giovanni Molari (rettore Università di Bologna)

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