Il Governo ha destinato per le emergenze e la ricostruzione nelle aree colpite dalle alluvioni di maggio un totale di 4 miliardi e 300 milioni. Sono fondi stanziati con due decreti, il primo - da 1,6 miliardi - indirizzato in massima parte agli ammortizzatori sociali per imprese e lavoratori; il secondo - da 2,7 miliardi in 3 anni - dedicato a finanziare la ricostruzione. In Emilia-Romagna gli amministratori locali, a fronte di 33mila richieste, avrebbero già soddisfatto oltre 20mila domande, spendendo però meno del 10% del miliardo e 600 milioni erogato. Le polemiche nascono dal fatto che quanto resta - da decreto - non può essere speso per la ricostruzione, per la quale gli enti locali hanno invece anticipato fondi, impiegati in opere di emergenza, non ancora restituiti da Roma. Per questo si dovranno attivare i 2,7 miliardi del secondo decreto, che sono spalmati su 3 anni e che sono per Emilia Romagna, Marche e Toscana. Per domani è previsto un tavolo tecnico ma sarà il 31 agosto che gli amministratori locali incontreranno in Regione, per la prima volta a oltre 100 giorni dalle alluvioni e dopo due mesi dalla nomina, il commissario straordinario alla Ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Francesco Paolo Figliuolo: sarà il primo round di confronto tra Bonaccini e il generale che ha ricoperto un ruolo che, secondo prassi, sarebbe dovuto andare al Governatore.