Formazione e Intelligenza Artificiale. Quali opportunità e quali, invece, i rischi. Lo abbiamo chiesto a Federico Amicucci, Amministratore delegato di Skylla, azienda che si occupa di nuove tecnologie dell'apprendimento per grandi aziende, istituzioni e Università.
“Qualcuno ci dice che una delle grandi sfide educative dei prossimi anni sarà proprio quella dell'apprendimento continuo. Tutti abbiamo sentito parlare di chat GPT e ognuno sta sperimentando - magari non lo sa - ma sta sperimentando delle applicazioni di Intelligenza Artificiale, dove la macchina, grazie a dei calcoli statistici, va a simulare ad esempio il linguaggio umano o il pensiero umano.
E allora, sulla formazione, quali sono le opportunità? La prima, e direi anche quella un po' più bella, è che rende viva la conoscenza. Proprio oggi stavo leggendo un articolo su una scuola di Macerata, che ha creato dei simulatori di personaggi storici così che i ragazzi possano andare a conversare con dei personaggi storici. Altro tema, la personalizzazione dell'apprendimento. Che viene anche in favore degli insegnanti: oggi le macchine possono andare, ad esempio, a correggere dei compiti a casa, così che l'insegnante si vada a focalizzare proprio su degli elementi che solo un umano potrebbe andare a valutare.
Sul fronte dei rischi: il primo grande rischio è quello che il sistema scolastico non si adegui a questi cambiamenti; quindi oggi l'insegnante diventa quasi un allenatore: deve allenare i ragazzi a fare domande e a risolvere problemi. Altri grandi rischi sono la riduzione del senso critico: rischiamo di andare in un mondo dove il ragazzo non va oltre il fare una domanda a una chat intelligente e dare quello al poi all'educatore al maestro. Quindi, serve un grande stress proprio sull'allenare il senso critico dei ragazzi. L'ultimo grande tema che nelle scuole, nella formazione va a incidere: stanno nascendo anche nuove forme di cyberbullismo".
Nel video, in collegamento Federico Amicucci – Amministratore Delegato Skilla