Funivia: il freno emergenza non ha funzionato. Stabili le condizioni del bimbo sopravvissuto
Oltre alla rottura del cavo, l'inchiesta della Procura di Verbania dovrà stabilire perché non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina precipitata dalla funivia dello Stresa-Mottarone. "Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema - dice il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato". La mancata attivazione del freno, spiega, "ha fatto sì che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno".
La chiamata di emergenza è stata lanciata, intorno alle 12.15, da una persona che si trovava in zona e che ha assistito alla caduta della cabina della funivia.
Intanto il bambino di 5 anni unico sopravvissuto all'incidente della funivia del Mottarone "ha passato una notte tranquilla - spiega Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute - e ora non resta che sperare. Abbiamo messo in campo tutte le nostre eccellenze e stiamo monitorando situazione minuto per minuto". Il bambino è stato operato ieri sera per ridurre le fratture e ora è intubato. "Attendiamo le prossime 48 ore, la situazione è critica ma fa ben sperare", aggiunge La Valle. In ospedale, nella tarda serata di ieri, è arrivata la zia del bambino, sorella del padre che nell'incidente è morto con la moglie e con l'altro figlio di due anni. La famiglia, di origini israeliane, viveva nel Pavese.
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