G20, chiuso l'accordo: tetto massimo a 1,5 gradi e zero emissioni entro il 2050. Draghi: "Agire ora"
Si è negoziato fino all'ultimo, ma alla fine l'accordo sulla dichiarazione finale è stato chiuso. Al vertice del G20 di Roma stabilito un tetto massimo di 1,5 gradi per il riscaldamento globale. È uno dei punti principali della più ampia dichiarazione che guarda alla “metà del secolo” come scadenza per il raggiungimento delle emissioni zero. Un confronto che ha tenuto in considerazione le differenti posizioni di alcuni Stati come India, Cina e Indonesia. I Paesi aderenti termineranno entro l'anno i finanziamenti alle nuove centrali a carbone. Confermato il fondo per il clima da 100 miliardi per sostenere gli Stati in via di sviluppo. E sullo sfondo l'impegno a intraprendere ulteriori azioni durante questo decennio.
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L'Italia triplicherà l'impegno finanziario per il fondo green sul clima a 1,4 miliardi l'anno per i prossimi 5. Ad annunciarlo il presidente del Consiglio Draghi che ha esortato a trasformare i sogni in fatti. “Abbiamo riempito di sostanza le parole”, ha rimarcato Draghi che ha rivolto un augurio al Regno Unito per la Cop26.
Ma non tutti sono d'accordo sugli obiettivi. Per il ministro degli Esteri russo Lavrov il 2050 era stato concordato al G7 e non è quindi “rispettoso” degli altri Stati. “La Russia - ha dichiarato - cercherà di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060”.
Al centro anche pandemia e vaccini - con l'impegno di immunizzare almeno il 40% della popolazione mondiale entro fine 2021 e il 70% entro metà 2022 e di aiutare su questo fronte i Paesi in via di sviluppo – e le questioni economiche. Il presidente Usa Biden annuncia la rimozione dei dazi su acciaio e alluminio europei, con l'impegno della Commissione Ue a fare altrettanto vero quelli statunitensi.
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