Gdf Emilia Romagna, le mafie non si fermano davanti ad alluvione
"Le mafie non si fermano di fronte a nulla. Non si sono fatte intimorire dal Covid e nemmeno le alluvioni sono riuscite a bloccarle. Mentre migliaia di volontari erano e sono impegnati nelle operazioni di soccorso, i criminali hanno continuato a contaminare il territorio tessendo la tela dei loro affari illeciti". Così il generale di divisione Ivano Maccani, comandante della Guardia di finanza emiliano-romagnola, durante la presentazione, questa mattina a Bologna, dell'operazione che ha portato a 41 misure cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti (dalla Colombia all'Emilia-Romagna, con la collaborazione di criminali cinesi), riciclaggio e autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
"Con l'operazione odierna, incentrata su affiliati e contigui a note 'ndrine calabresi, abbiamo bonificato il territorio emiliano romagnolo da 41 soggetti colpiti da altrettante misure cautelari personali, soggetti ai quali abbiamo sottratto, per restituirli alla società civile, beni per oltre 50 milioni di euro - ha aggiunto Maccani -. Non solo 'ndrine, ma anche organizzazioni criminali cinesi che le rifornivano del denaro contante necessario per pagare quintali di coca ai narcotrafficanti colombiani, denaro che veniva restituito su conti correnti in Cina e a Hong Kong".
Infine, Maccani ha ricordato che per le operazioni di soccorso alle popolazioni alluvionate sono stati usati quotidianamente 4 mezzi aerei e 180 finanzieri che hanno tratto in salvo 986 persone, mentre all'operazione odierna hanno contribuito 160 militari con 1 mezzo aereo.
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