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GdF Rimini scopre truffa sui “bonus vacanze”, 10 gli indagati

Sette strutture alberghiere incassavano i bonus per soggiorni mai avvenuti. Sequestro preventivo di oltre un milione di euro, tra contanti, orologi di lusso e gioielli

di Filippo Mariotti
14 ago 2024
Il video del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini
Il video del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini

La Guardia di Finanza di Rimini ha scoperto una truffa ai danni dello Stato da parte di sette strutture alberghiere della riviera romagnola. Dalle indagini si è scoperto un articolato schema fraudolento che prevedeva il trasferimento dei “bonus vacanze” - un incentivo previsto dal Decreto Rilancio con lo scopo di sostenere il settore turistico colpito duramente nel periodo pandemico - attraverso l’utilizzo dei social network. 

In pratica, i codici dei bonus venivano scaricati dalle strutture alberghiere per soggiorni “fantasma” in realtà mai avvenuti e utilizzati in compensazione delle imposte o cedute a fornitori quale credito d’imposta. L'ipotesi è sostenuta anche dal rilevamento dei flussi di energia elettrica erogati nelle singole strutture cosi da comprovarne la non operatività nei periodi in cui i bonus erano risultati incassati. In alcuni casi, gli alberghi risultavano addirittura chiusi per effetto di provvedimenti coattivi emessi dai Comuni di Rimini e Riccione. Nel complesso sono oltre 2.800 i bonus illecitamente ottenuti.

I Finanziari, dopo 15 perquisizioni in tutta la provincia nei confronti di 7 soggetti, hanno sequestrato valori mobiliari e immobiliari per oltre un milione di euro. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati e sottoposti a sequestro ingenti somme di denaro in contanti, orologi di lusso e gioielli. Sono 10 i soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.





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