La Guardia di Finanza di Rimini ha scoperto una truffa ai danni dello Stato da parte di sette strutture alberghiere della riviera romagnola. Dalle indagini si è scoperto un articolato schema fraudolento che prevedeva il trasferimento dei “bonus vacanze” - un incentivo previsto dal Decreto Rilancio con lo scopo di sostenere il settore turistico colpito duramente nel periodo pandemico - attraverso l’utilizzo dei social network.
In pratica, i codici dei bonus venivano scaricati dalle strutture alberghiere per soggiorni “fantasma” in realtà mai avvenuti e utilizzati in compensazione delle imposte o cedute a fornitori quale credito d’imposta. L'ipotesi è sostenuta anche dal rilevamento dei flussi di energia elettrica erogati nelle singole strutture cosi da comprovarne la non operatività nei periodi in cui i bonus erano risultati incassati. In alcuni casi, gli alberghi risultavano addirittura chiusi per effetto di provvedimenti coattivi emessi dai Comuni di Rimini e Riccione. Nel complesso sono oltre 2.800 i bonus illecitamente ottenuti.
I Finanziari, dopo 15 perquisizioni in tutta la provincia nei confronti di 7 soggetti, hanno sequestrato valori mobiliari e immobiliari per oltre un milione di euro. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati e sottoposti a sequestro ingenti somme di denaro in contanti, orologi di lusso e gioielli. Sono 10 i soggetti indagati a vario titolo per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.