Una maxi operazione all'alba compiuta dalla Guardia di Finanza di Rimini nel commercio di materiali inerti: perquisizioni, 44 in totale e sequestri che coinvolgono 23 soggetti, non solo in riviera ma anche in altre 5 regioni. Quattro le persone sottoposte a misure cautelari, due uomini sono in carcere per rischio di fuga e reiterazione dei reati, un uomo e una donna ai domiciliari; tutti tra ai 50 e 60 anni e residenti a Rimini. Misure emesse dal Gip del tribunale Cantarini.
L' inchiesta, denominata 'Black Sand' ruota attorno a un campano di 48 anni, con precedenti per bancarotta fraudolenta, ricettazione e reati fiscali, finito dentro. Deve rispondere, con gli altri, di false fatturazioni e operazioni inesistenti riguardanti il commercio dei materiali inerti. Sequestrati beni per 2 milioni 183 mila euro, cioè il profitto delle operazioni illecite, trasferite a soggetti terzi. Nei reati si configura anche l'evasione fiscale, per oltre a 2 milioni di euro.
Le Fiamme gialle infatti ipotizzano una immissione di denaro illecito nel sistema economico sano della regione. All'alba sono scattati perquisizioni e sequestri. A finire sotto la lente anche 5 aziende della zona, tutte legate all'edilizia, ora sotto sequestro così come i loro beni strumentali: 17 veicoli, somme di denaro, conti correnti e disponibilità finanziarie.
Reati perpetrati per anni e sui quali la Guardia di Finanza ha acceso un faro, indagini tutt'ora in corso, che coinvolgono tuti i reparti compreso quello Aereo. e che potrebbero già avere importanti sviluppi nelle prossime ore, sotto il coordinamento del Pm riminese Celli.
A tradire i sospettati anche errori di ortografia. Lo stesso in diverse fatture e attestazioni, tale da far ipotizzare la stessa mano. Cosi come la vendita di 16 mila tonnellate di materiale inerte in 3 mesi, praticamente 500 viaggi al mese per la consegna.
Le interviste al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Coll. Alessandro Coscarelli e il Capitano Simone Palazzini del Nucleo P.E.F Guardia di Finanza Rimini