Giornata prevenzione suicidio, Telefono amico: “Chi chiede aiuto è sempre più giovane”
A San Marino 26 suicidi in 10 anni
Una chiamata che salva la vita. Nel 2023 le richieste d'aiuto al Telefono amico sono state oltre 7mila. Numeri allarmanti che segnano un +24% rispetto all'anno precedente. Nel 2024 si intravede una piccola inversione di tendenza, ma il trend è ancora molto lontano dai livelli pre pandemia, quando l’organizzazione di volontariato gestiva mille chiamate l’anno. In occasione della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio una settimana di appuntamenti: da talk show all'illuminazione dei monumenti in 18 città, domenica nelle piazze italiane l'evento “Non parlarne è 1 suicidio”. L'organizzazione e la sua presidente Cristina Rigon lanciano un appello alle Istituzioni per chiedere interventi strutturali e un tavolo nazionale per monitorare e prevenire il fenomeno.
A San Marino in 10 anni 26 le persone che si sono tolte la vita - il 70% erano uomini -, due nel 2023. In Italia gli ultimi dati Istat, risalenti al 2021, segnalano un aumento dei suicidi: 3870, che si riscontra in tutte le fasce d'età, a eccezione dei 50-64enni. Importante la crescita tra i 15 e i 34 anni: +16%.
"Eravamo abituati a gestire più chiamate di compagnia o di persone anziane - spiega Antonio Iovieno, responsabile progetti speciali Telefono Amico -, invece adesso chi ci contatta sono giovani, molto giovani, soprattutto attraverso i servizi scritti, quindi il servizio di WhatsappAmico o della Mail amica. Portano dei contenuti molto impegnativi, molto forti. Chiaramente in questo momento storico è un allarme, basti vedere anche i microcosmi all'interno delle carceri, dove i suicidi sono molto aumentati".
Telefono amico ha ampliato la fascia oraria d'ascolto garantita, dalle 9 a mezzanotte (tel 02 2327 2327 - servizio di chat WhatsappAmico 324 011 7252 - email accessibile dal sito www.telefonoamico.it). La maggior parte di coloro che chiamano per pensieri suicidi, propri o di un caro, vive con la famiglia o gli amici e non da solo. “La salute mentale deve essere messa al centro. Il bonus psicologo è un buon inizio – sottolinea il Telefono amico – ma non basta. Servono interventi mirati per arrivare a chi non sa chiedere aiuto”. "Noi ci mettiamo a disposizione - conclude Iovieno - per iniziare a lavorare in rete e cercare in qualche maniera di prevenire gli atti suicidari, visto che tra l'altro oggi è proprio la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio".
Nel video l'intervista ad Antonio Iovieno, responsabile progetti speciali Telefono Amico
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