È iniziato il dibattito alla Camera dei Deputati sul decreto trasparenza, sul quale il governo ha posto la fiducia e che contiene la nuova normativa riguardo i distributori dei carburanti, che dovranno esporre cartelli con il prezzo praticato e quello medio calcolato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Unica concessione fatta ai sindacati di categoria la diminuzione delle sanzioni che saranno fino ad un massimo di 2000 euro, e non di 3000 come ipotizzato in un primo tempo. ( Coprire con Montecitorio e benzinai) Il voto di fiducia è atteso per martedì, mentre nel pomeriggio round importante per il governo che deve cercare di risolvere lo spinoso problema del superbonus. Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura ha causato la sollevazione del mondo delle imprese artigiane ed edili, che dichiara di avere bloccati così 15 miliardi di euro per lavori fatti ma non pagati.
A Palazzo Chigi saranno ricevuti prima i rappresentanti delle banche e poi quelle delle aziende che direttamente o attraverso l'indotto, sono interessate dal provvedimento. In assenza del Presidente Meloni, attesa a Kiev dal Presidente Ucraino Zelensky, ci saranno il Sottosegretario a Palazzo Chigi Mantovano, il Ministro dell'economia Giorgetti, quello delle Imprese Urso e il Ministro dell'ambiente Pichetto Fratin: l'intenzione è quella di evitare di che la contabilizzazione di questi crediti gravi il disavanzo 2023, di fatto restringendo il margine di manovra dell'esecutivo pregiudicando, di fatto, la prossima finanziaria. Non sarà facile trovare una soluzione che soddisfi migliaia di aziende, ora in difficoltà, che hanno ascolto anche all'interno della stessa maggioranza e la cui protesta può dividere la coalizione che sostiene Giorgia Meloni.
Antonello De Fortuna