Green pass, Indino: "I gestori non sono controllori"
I gestori dei bar e dei ristoranti non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che spettano ad altri
Il 6 agosto, "data in cui entrerà in vigore l'obbligo di Green Pass per i clienti dei pubblici esercizi che si vorranno sedere al tavolo all'intero dei locali è una data che è diventata uno spauracchio vissuta con apprensione dai gestori di ristoranti, pub, pizzerie e bar".
Così, il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, inquadra la misura che entrerà in vigore tra pochi giorni e per la cui applicazione "ci sarà di sicuro da discutere". E questo, argomenta, perché "i gestori dei bar e dei ristoranti non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che spettano ad altri. È impensabile - argomenta Indino - che, con l'attività frenetica che caratterizza questi locali, titolari e dipendenti possano mettersi a chiedere alle persone di esibire il loro Green Pass e ancor meno a fare i controlli incrociati con i documenti di identità. Non possiamo prenderci anche questa responsabilità, per di più in pieno mese di agosto: pensiamo che i controlli debbano rimanere in capo alle forze dell'ordine".
Ad ogni modo, puntualizza Indino, "al momento la legge ce lo impone e come abbiamo sempre fatto, ci adegueremo, ma i problemi non mancheranno. Quella del Green Pass per i locali al chiuso è una scelta incompatibile con il nostro modello di turismo, che comporta flussi altissimi limitati in pochissimo tempo. Stiamo lavorando a tutti i livelli - conclude il presidente della Confcommercio riminese - affinché nelle prossime ore si possa trovare una soluzione più consona alle esigenze dei gestori di pubblico esercizio, che già hanno pagato dazio a sufficienza a questa pandemia".
[Banner_Google_ADS]