Il Fondo Monetario lancia l'allarme dopo il via ai dazi sull'agroalimentare
Il Parmigiano Reggiano il prodotto più penalizzato
Il Fondo Monetario Internazionale lancia l'allarme dopo il via statunitense ai dazi sull'agroalimentare dell'UE. “L'escalation delle tensioni commerciali insieme alla Brexit - dichiara Pol Thomsen, per il Dipartimento europeo del Fondo - mettono a rischio la ripresa europea". Un timore confermato da Mario Draghi, all'ultima assemblea del Fondo da presidente della Bce: 'L'economia dell'area euro è cresciuta a una velocità più lenta dall'inizio dell'anno per la debolezze negli scambi commerciali internazionali". Anche Bankitalia sottolinea come l'impatto dei dazi Usa possa essere "rilevante' sull'economia italiana"', danneggiando cittadini e imprese.
Fra le merci colpite dal provvedimento il Parmigiano Reggiano, a cui il provvedimento costerà, in dazi aggiuntivi, 30 milioni di euro. Il 'Re dei formaggi' è di fatto il prodotto italiano più penalizzato se si considera che dei 7,5 miliardi di euro di dazi aggiuntivi imposti sui prodotti del Vecchio Continente, 117 milioni di euro riguardano l'Italia e di questi il 25% la Dop emiliana. A inquadrare così la scelta statunitense è il Consorzio del Parmigiano Reggiano che vede in quello americano il suo secondo mercato mondiale - dietro alla Francia - con 10.000 tonnellate di forme esportate ogni anno, pari al 20% delle esportazioni complessive. Un mercato in cui il dazio è passato, da 2,15 dollari al chilo a circa 6 per un prezzo allo scaffale salito da 40 dollari al chilo a oltre 45. Cosa che, a quanto appreso, nelle ultime settimane, ha fatto registrare, nei caseifici, acquisti di forme superiori al normale.