Il Senato vota la fiducia: il decreto sicurezza bis è legge
Con 160 sì, il governo supera la prova del decreto sicurezza bis e il provvedimento di Salvini diventa legge. All'ultimo si assottiglia la pattuglia di senatori M5s dissidenti mentre danno una mano pure Fratelli d'Italia che si astiene e Forza Italia che è in Aula ma non partecipa al voto.
"Oggi bado ai fatti", esulta Matteo Salvini che ringrazia anche la "beata vergine Maria". Il leader della Lega sposta subito lo scontro sul terreno della Tav. Non si ammettono "forse", dice: il M5s - accusa - con il no sfiducerà il premier Giuseppe Conte. Domani al voto le mozioni Cinquestelle. Un sì contro l'Alta velocità - avverte Salvini - "sarebbe un voto contro il governo, contro l'Italia e contro gli italiani e noi ne trarremo le conseguenze".
Il decreto sicurezza bis arriva in Aula senza relatore, senza che la commissione abbia votato un solo emendamento. All'inizia il dibattito, l'emiciclo è deserto. Un sussulto solo quando il ministro Fraccaro annuncia la fiducia. Poi le parole di Pietro Grasso: "Il decreto traduce in norme i tweet di Salvini! Il governo sta trasformando il Parlamento in un'aula sorda e grigia, in quel bivacco di manipoli evocato in un periodo di cui alcuni, anche qui dentro, provano nostalgia", attacca l'ex presidente del Senato.
Al termine della votazione si contano così 57 contrari e 21 astenuti. Furenti le ong che gridano alla "criminalizzazione delle migrazioni e della solidarietà in mare".