QUALITÀ DELLA VITA

IlSole24ore: dove si vive meglio in Italia? Ecco la risposta

Bergamo al top, poi Trento e Bolzano

IlSole24ore: dove si vive meglio in Italia? Ecco la risposta.

La trentacinquesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, segna la vittoria della provincia di Bergamo: mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024. Quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo. Scala posizioni, ben 9, ma resta a metà classifica, Rimini, 42ª: a incidere negativamente il costo della casa e l'indice generale di inflazione, sul fronte sicurezza, l'indice di criminalità e dei furti. Ma c'è il rovescio della medaglia, cioè quanto di positivo, per la provincia rivierasca, come le presenze turistiche per kmq e la speranza di vita alla nascita, seconda insieme a Trento (84,6) e l'offerta culturale, che la vede nei primi posti.

Deciso balzo in avanti (27 posizioni) per Forlì-Cesena, che sale al 13esimo posto generale. In salita anche Ravenna, di 7 gradini (27ª); perde invece 13 posizioni la provincia di Pesaro-Urbino attestandosi al 38esimo posto, quasi metà classifica.

All’ultimo posto troviamo Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 25 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno.

"Per la prima pone la provincia di Rimini al primo posto per presenze turistiche, davanti a Venezia, Napoli, Milano e Roma - il commento del presidente della provincia Jamil Sadegholvaad -. La conferma di come il comparto turistico rappresenti il traino per l’economia di un territorio, che mantiene una certa vivacità nel tessuto imprenditoriale (17° per nuove iscrizioni, 26° per startup innovative), in un quadro complessivo di crescita generale della performance (la provincia sale di 27 posizioni nella sezione affari e lavoro).

Sul fronte del benessere di vita, la provincia di Rimini è tra quelle che garantisce la più alta speranza di vita alla nascita (terza in Italia, con una media di 84.6 anni), ma peggiora il tasso di fecondità (84esima), mentre sono buone le performance rispetto al sistema sanitario, sia per il numero di medici specialisti presenti in tutto il territorio provinciale, sia per la bassa emigrazione ospedaliera (cioè la tendenza a spostarsi fuori per le cure), che vede Rimini tra le più virtuose (13) in un quadro emiliano-romagnolo positivo (Ravenna terza, Forlì-Cesena quarta, Bologna quinta).

Su questo fronte vale la pensa sottolineare i miglioramenti anche statistici, visto che sino a non molto tempo fa in questi specifici indicatori il territorio riminese era molto più indietro in graduatoria". Il presidente della Provincia parla di una indagine "che fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero".

Scorrendo la top 10 della classifica de Il Sole24ore, le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.

Le città metropolitane registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Napoli è penultima, mentre Bari è tra le poche a salire: un aumento di 4 posizioni la porta al 65° posto. Le grandi aree metropolitane scontano, a confronto con l’anno scorso, sia la presenza di alcuni indicatori di nuova introduzione come la disuguaglianza nel reddito e le mensilità di stipendio necessarie ad acquistare casa, entrambi inseriti nella categoria Ricchezza e consumi.

Una menzione a parte va a Firenze che vince la quarta edizione della Qualità della vita delle donne, un indice sintetico basato su 12 parametri (Tasso di occupazione, Imprese femminili, amministratrici donne di imprese e di entri locali, quota di laureate, tra gli altri) che va poi a confluire nella classifica generale, nella categoria Demografia, salute e società.

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