Consueta indagine statistica de Il Sole24 ore, che apre la pagina del lunedì sui dati di pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno. In Italia, lo scorso anno, sono tornati a salire i reati, ai livelli pre covid. Salgono, di quasi il 10%, le rapine, le percosse e gli omicidi; anche il dato delle truffe on line fa riflettere, più 10%. In testa per reati in rapporto alla popolazione ci sono le metropoli: Milano, Roma e Firenze. Subito sotto, al quarto posto, con 20.418 denunce per 100mila abitanti, si attesta Rimini. Precede Torino e Bologna. Tutt'altra classifica per la provincia di Pesaro e Urbino, che si attesta al 92esimo posto su 106; Le denunce nel 2023 sono state 9.029.
Spulciando le classifiche di settore, la città rivierasca guadagna però posizioni, soprattutto nelle estorsioni, dove si colloca in seconda posizione e nei furti, dove scende di un gradino sotto Milano e Roma. Con oltre 3 mila 200 furti.
La pronta replica del Comune di Rimini vede, sul fronte denunce, passare dalle 21.118 del 2022 alle 20.418 dello scorso anno. Quindi “In un contesto nazionale che nel 2023 segna una crescita dei reati denunciati rispetto all’anno precedente, la provincia di Rimini con i suoi 27 comuni è in controtendenza - commenta l'assessore alla sicurezza Juri Magrini -,confermando il sostanziale trend di decremento dei reati: -3,4 per cento rispetto al 2022, -30,4 per cento rispetto al 2014 e –40,5 per cento rispetto al primo anno in cui fu pubblicata la graduatoria delle denunce (1996).
E questo, va ricordato, con il progressivo aumento nello stesso periodo del numero dei Comuni (da 21 a 27) e dei residenti (da 300mila a 350mila circa). Una tendenza quindi positiva - che nel ‘gioco’ della classifica vede la provincia abbandonare per la prima volta il 'podio' scendendo in quarta posizione".
Il tema è noto e al Sole 24 ore risponde il Prefetto Giuseppina Cassone: "Alla correzione turistica, e dunque agli altissimi flussi di ospiti in rapporto ai residenti ufficiali che inevitabilmente spinge Rimini nelle parti alte della graduatoria, si aggiunge ‘il forte senso civico dei romagnoli’. Cioè la propensione alla denuncia che continua a essere più elevata rispetto ad altri territori, senso di una connessione tra cittadinanza e istituzione che si mantiene solida".
Tornando ai dati, non va meglio al capoluogo emiliano-romagnolo. Bologna sesta nella classifica generale dell'indice di criminalità. nella top 20 rientrano anche Modena (16ª); Ferrara (17ª) e Ravenna (20ª). Più staccata, al 32esimo posto, Forlì-Cesena.