Immigrazione: E-R; 538.000 stranieri residenti, 114.000 minori
E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione nel nuovo Rapporto 2018 - che fa riferimento ai numeri archiviati nel 2017 - secondo cui i cittadini stranieri provengono da 170 Paesi, hanno un'età media di 34 anni e sono in prevalenza donne.
In testa ci sono i rumeni (17%), seguiti dagli albanesi (10,7%) e dai marocchini (8,7%); significativa anche la presenza di ucraini (6,1%), cinesi (5,5%) e moldavi (5,3%). In base al rapporto gli stranieri residenti regione sono aumentati dell'1,4%, ossia di 7.000 unita, rispetto all'anno precedente mentre sono diminuiti del 25% i 'nuovi' cittadini italiani: le acquisizioni di cittadinanza italiana sono state circa 6.500 in meno.
L'incidenza di residenti stranieri è più marcata nelle province di Piacenza (14,4%), Parma (13,8%), Modena (13,0%), Reggio Emilia (12,2%) e Ravenna (12,2%), seguite da Bologna (11,8%), Rimini (10,9%), Forlì-Cesena (10,8) e Ferrara (9,1%). I comuni con il maggior numero di cittadini stranieri - oltre la media regionale del 12% - sono Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza (21,6%), e Langhirano in provincia di Parma(20,7%). Superano il 20% di presenze anche Galeata, nel Forlivese e Calestano, nel Parmense. Le donne rappresentano oltre la metà dei cittadini stranieri (53,1%): la componente femminile è prevalente nella comunità rumena e in quelle degli altri Paesi dell'Europa centro-orientale come Ucraina, Moldavia, Polonia, Russia mentre è maggiore la presenza maschile tra marocchini e albanesi. I minori stranieri sono più di 114.000 e rappresentano il 16,1% di quelli residenti in Emilia-Romagna: in buona parte sono nati in Italia (oltre 86.000), quasi 45.000 sul totale complessivo sono sotto i 6 anni. Nel 2017 sono nati in Emilia-Romagna 8.030 bambini figli di genitori stranieri, quasi un quinto (24,3%) del totale dei nati nell'anno. "La presenza di cittadini stranieri regolarmente residenti in Emilia-Romagna è da decenni un tratto distintivo di questa regione, come lo è la cultura dell'accoglienza e della solidarietà - sottolinea in una nota della Regione la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini -: auspichiamo che le dinamiche di integrazione soprattutto per le seconde, terze e quarte generazioni di bambini e bambine sia sempre più rafforzata e finalizzata a creare una positiva e civile convivenza all'interno delle nostre comunità".