In Italia i partiti si scatenano dopo l'ennesimo femminicidio
C'è anche l'attacco alla sorella di Giulia Cecchettin, Elena. Sabato il corteo per la Giornata contro la violenza di genere
La politica italiana si scatena dopo l'ennesimo femminicidio, in attesa del grande corteo organizzato da “Non una di meno”, che sabato 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, partirà dal Circo Massimo a Roma. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein chiede alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi fermata da una lieve influenza, di mettere da parte le ideologie e di lavorare insieme sulla prevenzione, che parta anche dalla scuola. Anche altri dell'opposizione sono d'accordo.
Meloni ricorda la legge già approvata dalla Camera, e che arriverà mercoledì in Senato, per rafforzare la tutela delle donne in pericolo. ActionAid però ha già denunciato, tramite manifestazioni pubbliche, il taglio del 70% ai fondi per la prevenzione della violenza di genere proprio nel corso dell'ultimo anno. C'è spazio anche per una polemica creata da un consigliere veneto eletto nella lista Zaia, Stefano Valdegamberi, che attacca le dichiarazioni della sorella di Giulia Cecchettin, Elena: “Messaggio ideologico, pronto per la recita”, scrive, parlando poi di “scritte sataniche” sulla felpa della giovane, quando in realtà si tratta del logo di un marchio di skateboard.
Il presidente del Veneto Zaia si è totalmente dissociato.
Nel video l'intervista a Riccardo Magi, segretario +Europa
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