L'ira di Bonaccini: "Alluvione, ignorati per l'ennesima volta"
Niente risorse nell'ultimo decreto Omnibus del governo. Swiss Re: "In Emilia-Romagna evento meteorologico più costoso di sempre in Italia"
Nessuna risposta sull'alluvione, né fondi per indennizzi a cittadini e imprese. Preoccupato, il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere un incontro urgente e avanzare proposte per la ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni lo scorso maggio. Lettera condivisa e firmata anche dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, da Michele De Pascale e Enzo Lattuca, presidenti delle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Tra l'altro anche il gigante assicurativo Swiss Re, nel suo report, ha definito l'alluvione dell'Emilia-Romagna come “l'evento meteorologico più costoso di sempre in Italia”, coi suoi 10 miliardi di danni, di cui solo il 6% assicurato. La vice presidente regionale Irene Priolo, con delega alla Protezione civile, ha fatto il punto per dire che “gli interventi di somma urgenza sono subito stati avviati, per un totale di 1 milione 450mila euro, e saranno ultimati entro settembre. Servono però quanto prima i soldi per pagare le imprese che stanno operando e per aprire i cantieri delle ulteriori opere di messe in sicurezza”.
La Romagna attendeva le risorse col decreto Omnibus: “Siamo stati ignorati per l'ennesima volta – sostengono invece dalla Regione – e non sono ancora previsti stanziamenti per gli indennizzi. Cittadini e imprese, a distanza di oltre 3 mesi dagli eventi alluvionali, pretendono giustamente di veder mantenuta la promessa dell'esecutivo di ristorare al 100% i danni subiti attraverso procedure snelle e rapide”. “Con questa lettera – conclude Bonaccini – facciamo nostro questo legittimo grido di allarme e la richiesta di attenzione che si sta sollevando dai nostri territori”, e aggiunge che anche il commissario Figliuolo, “col quale la collaborazione è proficua e quotidiana”, puntualizza, deve essere messo nelle condizioni di lavorare velocemente. Intanto, dopo la chiusura di ieri in forte calo per Milano, -2,12%, come contraccolpo per la tassa sugli extraprofitti delle banche decise dal governo, e 9 miliardi bruciati, stamattina Piazza Affari parte di rincorsa in rialzo fino al 2%: la tassa sembra così già essere stata digerita dal mercato.
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