La “secessione” di Montecopiolo e Sassofeltrio può attendere, rinviata l'approvazione
“Dopo 12 anni dal referendum, la nuova maggioranza giallorossa non vuole rispettare la volontà dei cittadini che si sono espressi chiaramente sulla loro aggregazione all'Emilia-Romagna”, questo il commento del senatore riminese di Forza Italia Antonio Barboni dopo il rinvio – richiesto dal Pd - all'8 ottobre dell'approvazione al Senato del disegno di legge sul distacco di Sassofeltrio e Montecopiolo dalle Marche. Critica anche la Lega: “Il Pd sostenuto dal M5s blocca in Senato il sogno degli abitanti dei due Comuni durato 12 anni”. “L'esame – continua il Carroccio – doveva essere portato come primo oggetto dopo la pausa estiva, poi c'è stato il cambio di Governo e si è stabilito un nuovo calendario che non prevedeva il posticipo. Improvvisamente – spiegano – l'altra sera il cambio di programma duramente criticato in aula dal senatore Paolo Arrigoni”.
Lo scorso giugno i comitati promotori per l'annessione di Sassofeltrio e Montecopiolo all'Emilia-Romagna avevano puntato il dito contro il Governatore della Marche Luca Ceriscioli: "È paradossale - scrivono - che colui che rappresenta l’Ente che ci ha tenuto in ostaggio per 12 anni, non concedendo un parere richiesto per legge”. Il rappresentante della Regione aveva chiesto al Presidente del Senato Casellati di sospendere dell'iter dopo aver annunciato 1047 firme raccolte nei due comuni per fermare il distacco. Firme contestate dai comitati promotori che, definendole “fantasma” in quanto non protocollate o irregolari, si erano rivolti direttamente alla Casellati, ricordando che la volontà di annessione all'Emilia-Romagna era stata espressa democraticamente con oltre l'80% dei voti.