Lavoro: quasi tre morti al giorno nel 2022, una strage silenziosa
Nei cantieri, sui campi, nelle fabbriche: non si ferma la lunga scia di sangue che ogni giorno arriva dalle morti sul lavoro. Dall'inizio dell'anno sono quasi 700 le vittime. Quasi tre al giorno. Anche oggi ha perso la vita un operaio di 59 anni precipitato dal tetto di un palazzo di tre piani del centro storico di Portici (Napoli).
Numeri "allarmanti, drammatici": lavorare "non può significare porre a rischio la propria vita", è "un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica", è il monito del capo dello Stato, Sergio Mattarella. La Giornata nazionale dell'Anmil (l'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) per le vittime degli incidenti sul lavoro, giunta alla 72esima edizione, sotto l'Alto patronato del presidente della Repubblica, è l'occasione per richiamare l'attenzione sulla sicurezza. Nei primi otto mesi, i casi mortali denunciati all'Inail sono stati 677; oltre 484mila gli infortuni: più di 2mila al giorno.
Un numero che purtroppo continua ad aumentare. E che tocca ormai tutti i settori: con la diminuzione dei casi Covid, che negli ultimi due anni avevano inciso maggiormente sull'incremento degli infortuni sul lavoro e in particolare nella sanità, i dati confermano il settore delle costruzioni quello con più vittime - tra le cause più frequenti le cadute da tetti, ponteggi e impalcature -, seguito da trasporti e agricoltura.
[Banner_Google_ADS]