Le morti "fantasma" dietro le sbarre, inalando gas
Il sindacato di polizia penitenziaria invita a riflettere sul dato delle morti "da accertare"; intanto, dopo i disordini di Ferragosto, accelerata sulle misure anti sovraffollamento
Misure alternative al carcere, tra cui i domiciliari o l'affidamento in prova, per quei detenuti condannati per reati non ostativi, i quali devono scontare pene residue entro un anno. È questa una delle ipotesi prese in considerazione dal ministero della Giustizia, per contrastare il fenomeno del sovraffollamento carcerario. La notizia trapela dopo un Ferragosto la cui cronaca, con i disordini costati il ferimento di sei agenti nel carcere di Torino ed il suicidio di un giovane detenuto in attesa di giudizio in quello di Parma, riassume le caratteristiche di un fenomeno allarmante.
67 i suicidi nelle carceri dall'inizio dell'anno, 2500 le aggressioni subite dal personale di polizia. Il sindacato di polizia penitenziaria da un lato punta il dito sulle responsabilità politiche, dall'altro invita ad una riflessione sul mondo che c'è dietro ai 19 detenuti, rimasti vittima delle inalazioni di gas E' una strage di Stato, accusa il sindacato di polizia che è pronto ad appellarsi al Presidente Mattarella.
Nel video Aldo Di Giacomo, Segretario generale Sindacato Polizia Penitenziaria
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