CRONACA

Lettere minatorie, il padre di Tucci: “Niente vendette, violenza non nello stile di mio figlio”

Aperto un fascicolo sugli stampati arrivati alla redazioni di due quotidiani in cui si promettono ritorsioni nei confronti del buttafuori accusato della morte del Vigile del fuoco, del Frontemare e dell'avvocato difensore

Lettere minatorie, il padre di Tucci: “Niente vendette, violenza non nello stile di mio figlio”.

“Niente vendette”. A chiederlo, dopo la lettera minatoria a firma di non meglio precisati amici, i genitori di Giuseppe Tucci, il Vigile del fuoco picchiato a morte fuori dal Frontemare lo scorso 11 giugno. Lettera anonime subite consegnate dalla redazioni di Corriere Romagna e Resto del Carlino, che le avevano ricevute a mano, alla Questura di Rimini che ora indaga anche su questo episodio. Gli stampati contengono chiare minacce al buttafuori Klajdi Mjeshtri - ora in carcere perché accusato di omicidio volontario -, al locale di viale Principe di Piemonte e ai legali che li difendono nel procedimento.

“Penso che in questo momento non sia giusto farsi sopraffare da sentimenti di vendetta; non è questo che io e la mia famiglia cerchiamo”, afferma Claudio Tucci, padre di Giuseppe. E continua: “L'unica cosa che desideriamo è che la giustizia faccia il suo corso e che chi ha delle responsabilità paghi per quello che ha fatto”. Il padre stempera i toni, nonostante il dolore straziante. “Una reazione rabbiosa e violenta non sarebbe stata nello stile di mio figlio, che aveva dedicato la sua vita alla sicurezza del prossimo entrando a far parte dei Vigili del fuoco”.

Sulle minacce all'avvocato difensore di Klajdi Mjeshtri, è intervenuto anche il presidente dell'Ordine degli avvocati, Roberto Brancaleoni: “È ormai una triste consuetudine che, in occasione di ogni fatto di sangue, si scatenino puntualmente delle violentissime campagne d'odio, non soltanto nei confronti di coloro che sono accusati del reato, ma anche dei loro difensori”, scrive in un comunicato. La frase “che nessun avvocato provi a difenderlo perché saranno guai anche per lui” è vile e inaccettabile. L'Ordine manifesta solidarietà al difensore minacciato, l'avvocato Massimiliano Orrù, così come manifesta vicinanza per il dolore dei famigliari della vittima”.

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