Lombardia e Campania chiudono tutto dalle 23 alle 5, l'Emilia Romagna resiste
Bonaccini: "Stiamo facendo un tracciamento enorme". Anche oggi record di tamponi in Regione, oltre 16mila
La Lombardia in accordo col governo centrale decide di chiudere tutto dalle 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì, coi centri commerciali non alimentari che resteranno chiusi nei fine settimana. Il virologo Pregliasco ha definito quella della Lombardia una “situazione esplosiva”. Segue a ruota la Campania, che da venerdì vuole bloccare alle 23 tutte le attività e la mobilità. Da lunedì però in Regione riaprono le elementari. Grande tensione tra il presidente De Luca e il sindaco di Napoli De Magistris, che accusa la Regione di aver commesso gravi errori. Anche il Piemonte chiude i centri commerciali nel fine settimana, e Bolzano annulla i mercatini di Natale. Veneto ed Emilia-Romagna non chiudono, “i numeri crescono ma stiamo facendo un tracciamento enorme”, dice il presidente Bonaccini, che ha anche annunciato altri 120 autobus per potenziare il servizio per studenti e lavoratori: oltre 390 in più in tutta la Regione dalla riapertura delle scuole. 507 i casi in più, 216 gli asintomatici, con numero record di tamponi, 16.549. 26 i casi a Rimini, ma solo 5 sintomatici.
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Intanto addirittura il presidente Conte si sbilancia sull'arrivo del vaccino, “Se le ultime fasi di preparazione del vaccino Pomezia-Astrazeneca – dice – saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all'inizio di dicembre”. “In questa fase serve responsabilità collettiva, comportamenti diffusi – sono state le parole del presidente della Repubblica Mattarella – tutti siamo chiamati a contribuire e a sconfiggere la pandemia, con le mascherine, il distanziamento”. Su oltre 144mila tamponi l'incremento dei casi totali è 10.874, 8.736 i nuovi positivi. In aumento i decessi, 89 in più da ieri, così come terapie intensive (+73) e ricoverati con sintomi (+778). In Europa è l'Irlanda il primo Paese a ripristinare il lockdown, ma le scuole restano aperte. Il numero di contagi a livello globale ha superato i 40 milioni, 1 milione e 100mila i decessi.