Marche: Acquaroli, “Un anno difficile ed entusiasmante”
Il Presidente della Regione traccia il bilancio dei primi 12 mesi del suo mandato
"Un anno sicuramente entusiasmante" ma anche "pieno di insidie". Però "positivo perché ora vediamo prospettive diverse da quelle che vedevamo 12 mesi fa". E' la sintesi del bilancio tracciato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in occasione del primo anniversario dell'insediamento alla guida della Giunta Regionale. Un anno difficile "non solo per le Marche, ma l'Italia, l'Europa, il mondo". L'emergenza pandemica ha segnato pesantemente la vita del mandato, che ha preso il via con la seconda ondata, "la peggiore: - ha detto - sono stato proclamato il primo ottobre, ero a Roma. Il 3 ottobre sono entrato a Palazzo Raffaello e il 4 sono andato ad Assisi con l'Anci per la consegna dell'olio al Sacro Convento; prima di partire ho fatto un'ordinanza per rendere obbligatoria la mascherina anche all'aperto in caso di assembramenti. Da lì a poco tutta l'Italia è tornata ad indossarla. Era partita la seconda ondata che in tanti non si aspettavano".
Il momento più difficile - aggiunge - "forse a febbraio, marzo con la variante inglese e la crescita giornaliera dei positivi e dei ricoveri, i pronto soccorso invasi, un'ondata che sembrava interminabile. ma non abbiamo mai perso la speranza e proprio in quei giorni, scanditi dal lavoro per gestire la pandemia, sono nate alcune idee per cercare di dare risposte alla crisi, delle strategie prepararci al ritorno alla normalità". Anche se il sistema sanitario marchigiano ha risposto bene "perché ci sono reti e sistemi di professionisti", - ha sottolineato - la pandemia "ci deve fare ripensare alle scelte del passato, investendo su personale e la prevenzione".