POLITICO ITALIA

Medici al governo: "Dieci miliardi in manovra per salvare il servizio sanitario nazionale"

I professionisti della sanità: "Sono già 4 milioni e mezzo i cittadini che rinunciano alle cure"

Dieci miliardi da inserire nella manovra economica. Li chiedono a gran voce i medici, aderenti alla federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, “per salvare il servizio sanitario nazionale”, dicono. A due giorni dal vertice di maggioranza sulla prossima legge di bilancio, il presidente Anelli ricorda le parole del ministro Schillaci che aveva promesso risorse dedicate alla valorizzazione del personale.

Intanto già oggi, ricordano i professionisti della sanità, chi può si rivolge al privato o rinuncia alle cure: “Sono 4 milioni e mezzo i cittadini che rinunciano: l'equivalente degli abitanti dell'Emilia-Romagna”, scrivono. Forza Italia chiede invece attenzione alle pensioni minime, “per tutelare la fascia anziana e debole della popolazione”, dice il capogruppo dei senatori Maurizio Gasparri.

Di altro avviso è Riccardo Magi, segretario di Più Europa: “Pensioni anticipate – scrive – bonus, mancette elettorali, proroghe e condoni: la lista della spesa che sta facendo litigare la maggioranza si allunga ogni giorno, e in questo caos il governo non sa dove trovare i 30 miliardi per la manovra, con un debito pubblico che sta per esplodere”.

Al vertice si dovrà affrontare anche la questione balneari: la presidente Giorgia Meloni vorrebbe arrivare a una norma quadro per mettere l'Italia al riparo dalla procedura di infrazione per violazione della direttiva Bolkestein, e al tempo stesso placare il nervosismo degli imprenditori delle spiagge. Gli indennizzi possono essere una chiave. D'altro canto anche il suo vice, Matteo Salvini, al Meeting di Rimini, aveva previsto questa stessa possibilità.

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