Saranno i dottori in pensione a salvare la situazione nei Comuni dell'Alto Montefeltro che rischiavano di rimanere senza medico di base. Il caso era emerso nei giorni scorsi quando, dopo le dimissioni del medico di Monte Grimano e Monte Cerignone, le istituzioni sanitarie e i sindaci si erano attivati per rispondere ai tanti pazienti preoccupati.
L'Azienda sanitaria territoriale di Pesaro-Urbino ha messo in campo una soluzione: dal primo settembre i medici non più in servizio torneranno ad indossare il camice per seguire i 1.700 cittadini di quel territorio. A spiegarlo è, in una nota, la direttrice generale dell'Azienda, Nadia Storti. I dottori faranno i turni, quattro giorni in un Comune e quattro nell'altro. In più, un “infermiere di comunità” aiuterà, in casi particolari, i pazienti che non si possono spostare.
Il “diritto alla salute è garantito”, afferma il sindaco di Monte Grimano Terme, Elia Rossi, che ringrazia le parti in campo per il lavoro di squadra e spiega che da lunedì 28 agosto saranno dati maggiori dettagli sull'organizzazione, anticipando che tra circa tre mesi arriverà un nuovo dottore in pianta stabile.
Quello della carenza di medici di medicina generale è un problema nazionale. Di recente la Fondazione Gimbe ha scattato una chiara fotografia: oltre il 42 per cento supera il tetto massimo dei 1.500 pazienti. Ed entro il 2025 il Paese ne perderà oltre 3.400. Le situazioni più critiche nelle grandi Regioni del Nord, con l'Emilia-Romagna tra quelle con maggiori carenze.
Sul tema salute interviene anche il sindaco di Gemmano, Riziero Santi, già presidente della Provincia di Rimini, che parla di “cittadini preoccupati” e chiede il potenziamento della sanità pubblica. Da Santi un riferimento alle difficoltà degli operatori sanitari, soprattutto del pronto soccorso, e a una crisi di sistema nella medicina di base. Le “Case della comunità” rappresentano il modello al quale si guarda per il futuro.