ITALIA

Meloni prima donna premier, oggi il giuramento del nuovo governo

Meloni prima donna premier, oggi il giuramento del nuovo governo.

Oggi il giuramento del governo Meloni, alle 10 al Quirinale. Ventiquattro i ministri di cui sei donne.
Nasce dunque  il governo di centrodestra e si presenta al mondo con l'incoronazione della prima donna premier della storia repubblicana.  "Questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell'esito elettorale", ha detto Sergio Mattarella. "È stato necessario procedere velocemente in considerazione delle condizioni interne e internazionali che esigono un governo nella pienezza dei suoi compiti". E' nota la preoccupazione del capo dello Stato per il disagio sociale che la crisi energetica sta provocando tra gli italiani e l'urgenza con cui vorrebbe fosse affrontato il problema sia nell'Unione europea che in Italia. Senza dimenticare che resta pochissimo tempo per preparare la Legge di Bilancio. A conferma di quanto ci sia voglia di bruciare le tappe c'è da registrare anche un giuramento dei ministri lampo che permetterà alla premier di chiedere la fiducia parlamentare con tutta probabilità già martedì.

Si nota nel primo governo guidato da una donna proprio l'esiguo numero di donne alla guida dei dicasteri (solo sei) e sorprende invece l'altissimo numero di senatori cooptati al governo, ben nove. Nove ministri vengono da Fratelli d'Italia, cinque da Forza Italia, cinque dalla Lega, e altrettanti sono i tecnici. Ha colpito anche il cambio di denominazione per alcuni ministeri: all'Istruzione viene aggiunta la dicitura del "merito", le politiche agricole diventano Agricoltura e sovranità alimentare.

Giorgia Meloni, entrata al Quirinale con una 500 x bianca ed uscita con un Audi 6 dello Stato, ha immediatamente chiamato il suo predecessore Mario Draghi, reduce dal suo ultimo Consiglio europeo. Rapporti buoni e uno scambio di consegne che tutti garantiscono avverrà nella massima collaborazione. Infine, se le opposizioni riconoscono come sia una nota positiva per l'Italia avere finalmente una donna a Chigi, non nascondono le loro preoccupazioni per la scelta di alcuni nomi che preoccupano per la tenuta dei diritti. "La lista dei ministri conferma alcuni segnali preoccupanti. Segnali sparsi che preannunciano un brusco arretramento nel percorso di riconoscimento e rafforzamento dei diritti civili, sottolinea ad esempio Giuseppe Conte.

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