Arriva, tra le tensioni, e solo in tarda serata la richiesta di fiducia del governo alla Camera. L'ultimo scontro si consuma sull'emendamento da mezzo miliardo per i Comuni che viene stralciato per mancanza di coperture tra le proteste delle opposizioni.
A far discutere anche il bonus per i diciottenni, sulla quale la Ragioneria chiede una puntualizzazione. Non bastano le spiegazioni del governo. Il centrosinistra lamenta il mancato rispetto delle proprie prerogative. Alle dieci della sera, a lavori conclusi, i 5 Stelle ancora presidiavano l’Aula della Camera, con Giuseppe Conte in diretta webcam che arringava i follower: "La situazione è grave e indecente, il governo non permette il confronto". Per Enrico Letta è "la manovra più pasticciata degli ultimi 20 anni" e Maria Cecilia Guerra, relatrice di minoranza per il Pd, denuncia "la saga dei condoni, il disprezzo con cui si guarda alla povertà e lo spalma debiti delle società di calcio". Calenda parla di «caos mai visto»
La vicenda dello stralcio della norma sui Comuni è l'ultima di una catena di correzioni e aggiustamenti in corsa ai quali per l'ennesima giornata sono costretti maggioranza e governo. Una serie di intoppi che pesano sui tempi d'esame.
Tra gli appunti della Ragioneria c’è anche la riformulazione delle Carte cultura che andranno a sostituire 18app, il "bonus" per il quale ha dato battaglia Renzi. Mentre resta, a dispetto delle proteste ambientaliste, il via libera alla caccia ai cinghiali e altra fauna selvatica nei parchi urbani. Materia che, per le opposizioni, è estranea alla legge di Bilancio e potrebbe innescare situazioni di pericolo.
Da più parti viene quotata l'ipotesi di un voto all'alba di sabato, la vigilia di Natale, dopo una seduta fiume notturna. Ma c'è chi non esclude si arrivi all'ora di pranzo.