'ndrangheta in Emilia-Romagna: diversi arresti di 'affiliati'
Bonaccini: "Via le mafie dalla Regione"
Associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento e truffa aggravata. Queste le accuse nei confronti di presunti appartenenti alle cosche che da tempo operano in Emilia-Romagna e che sono storicamente legate ai Grande Aracri di Cutro. Sono anche in corso un centinaio di perquisizioni in tutta Italia nei confronti di soggetti che, pur non essendo destinatari della misura cautelare, sono comunque risultati collegati alla cosca.
Le indagini nei confronti dei presunti appartenenti alle famiglie di 'ndrangheta sono state coordinate dal Servizio centrale operativo della Polizia e condotte dagli uomini della Squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. Per eseguire le misure cautelari sono impegnati oltre 300 agenti.
“Via le mafie dall'Emilia-Romagna”, così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, di fronte alla nuova operazione. “Ci battiamo ogni giorno affinché cresca la coscienza civile e la cittadinanza responsabile - continua -, per non lasciare spazi di alcun tipo alla criminalità organizzata”. “Non va né taciuta né sottovalutata la presenza della criminalità organizzata anche in Emilia-Romagna - prosegue - dove cerca di infiltrarsi nella pubblica amministrazione e nell’economia legale”.
Sull'operazione interviene anche il Ministro degli Interni Matteo Salvini che, complimentandosi con la Polizia e gli inquirenti, afferma: "Nessuna tregua e nessuna tolleranza per i boss, avanti tutta contro i clan".
Grazie alle Forze dell’Ordine e in particolare al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, alla Squadra Mobile di Bologna e agli inquirenti.
Nessuna tregua e TOLLERANZA ZERO per boss e delinquenti della malavita.
Avanti tutta. #lamafiamifaschifo
Seguiranno aggiornamenti