Nomine Ue, è rottura: a rischio Raffaele Fitto, ma anche von der Leyen
Procaccini (FdI): "Noi cinque anni fa sostenemmo Gentiloni, il Pd ora fa l'opposto"
Lo stallo intavolato da Popolari, Socialisti e Liberali mette a rischio le nomine della nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen e la sua stessa conferma a presidente. Non c'è maggioranza per eleggere i sei vicepresidenti esecutivi, tra cui Raffaele Fitto, e la promozione del commissario ungherese Olivér Varhélyi.
I socialisti non vogliono votare per Fitto, perché non appartiene alla “maggioranza Ursula” e sta coi conservatori, e in più non hanno gradito il trattamento che i popolari hanno riservato a Teresa Ribera, vicepresidente spagnola, messa sotto accusa per le alluvioni apocalittiche nel suo Paese. Votazioni rinviate alla prossima settimana.
E mentre la Camera da' il via libera definitivo alle misure per contrastare la violenza su personale sanitario nell'esercizio delle sue funzioni, con l'arresto obbligatorio, anche in flagranza differita se ci sono lesioni personali e danneggiamenti, non si spegne la polemica politica per le parole di Elon Musk, dopo la decisa sferzata del presidente della Repubblica.
Anche il vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, plaude Mattarella e replica “Le parole di Musk non mi appartengono”, mentre Riccardo Magi, +Europa, sottolinea come la presidente Meloni abbia solo affidato a imprecisate “fonti di Palazzo Chigi” di tenere in conto le parole del capo dello Stato, senza metterci la faccia: “Dov'è finita – si domanda – la patriota che sbraitava per difendere la sovranità del nostro Paese?”.
Nel video l'intervento di Nicola Procaccini, capogruppo europarlamentari Fratelli d'Italia
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